In Toscana, zona arancione, non si può uscire dal proprio comune per andare a fare una passeggiata ma i cacciatori saranno liberi di muoversi.
Le scuole superiori possono stare chiuse, teatri e cinema serrati fino a data indefinita, ristoranti in ginocchio per le restrizioni, ma, virus o non virus, la caccia per la Regione Toscana s’ha da fare e la Giunta Giani si inventa la deroga speciale per far andare tutti a caccia fuori dal proprio Comune. Deroga che in una regione come la Lombardia, arancione e governate dalla destra, non è prevista!
Con impegno degno di ben altra causa la Regione, con Ordinanza della Giunta Giani, si è infatti affrettata ad inventarsi una norma, in aperto contrasto con quanto dispone il DPCM sulle zone arancioni, che permette ai cacciatori di cacciare non solo nel proprio Comune di residenza, ma in tutto l’Ambito Territoriale di Caccia a cui sono iscritti. Ciò vuol dire mandare liberamente in giro per mezza Provincia o anche tutta una Provincia (di ATC in Toscana ce ne sono da 1 a 3 per Provincia) decine di migliaia di cacciatori. E il virus? Non importa. Ma non c’era in corso una pandemia? Sì, ma la caccia è sempre la caccia …. (e i voti dei cacciatori sono sempre i voti dei cacciatori). Ed i criteri di uguaglianza fra i cittadini? Roba di poca importanza. Vuoi fare una passeggiata su un sentiero fuori dal tuo Comune? Non si può. Vuoi fare una corsa o una biciclettata fuori dal tuo Comune? Non si può. Ma andare a sparare alla fauna selvatica, questo, da oggi, assolutamente sì. Sembra incredibile, ma è proprio così.
Passa il tempo, passano le Giunte, ma le politiche sulla caccia, evidentemente sono sempre le stesse. E non importa se si violano norme superiori, se si discriminano gli altri cittadini o quant’altro: ai 70mila cacciatori toscani, per qualche motivo incomprensibile a tutti gli altri cittadini che da mesi accettano con responsabilità tutte le limitazioni anti Covid, spetta qualche diritto in più (o meglio, privilegio).