Come si vota per il/la sindaco/a e per il consiglio comunale di Firenze?
Si vota per il sindaco utilizzando la scheda blu tracciando una X sul nome del candidato sindaco.
Non è necessario votare una lista perché il volt sia valido.
Se si intende anche votare per il consiglio comunale lo si può fare tracciando una X sul simbolo della lista scelta e inserendo il nome, o due nomi di genere diverso, nel caso si voglia esprimere una preferenza.
Se si vogliono dare due preferenze (uomo e donna), devono essere all’interno della stessa lista. Non è possibile, quindi, dare il voto ad una donna candidata in una certa lista e ad un uomo in un’altra lista, anche se sono nella stessa coalizione.
Per i comuni sopra 15 mila abitanti come Firenze è possibile anche fare “voto disgiunto” cioè votare una lista che sostiene un candidato diverso da quello che si è indicato.
Per esempio, si può mettere una X sul nome di un candidato sindaco e una X (e scrivendo eventuali nomi di candidati consiglieri) su una lista che sostiene un altro candidato. Sia il voto al candidato sindaco che alla lista sono validi.
Come è stabilito il risultato delle elezioni?
Se un candidato sindaco ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti validi è subito proclamato eletto. In caso contrario i due candidati che hanno ottenuto più voti passano al turno di ballottaggio che si terrà la seconda domenica successiva. In questo caso le liste appartenenti a candidati che non sono andati al secondo turno possono accordarsi con uno dei candidati ancora in corsa, sostenendolo ufficialmente per il secondo turno.
Al secondo turno gli elettori sono tenuti a scegliere solo per il candidato sindaco che preferiscono, e non per le liste che lo sostengono.
Come si assegnano i posti in consiglio comunale?
Se un candidato sindaco viene eletto al primo turno, le liste che lo sostengono ricevono il 60% dei seggi in consiglio (premio di maggioranza). Questo a patto che non ne abbiano ottenuti di più attraverso la ripartizione proporzionale oppure se hanno ottenuto meno del 40% dei voti
L’assegnazione dei posti di consigliere si effettua separatamente per le liste che hanno sostenuto il candidato risultato vincitore (a cui sono assegnati almeno il 60% dei seggi tramite il premio di maggioranza) e tutte le altre liste o gruppi di liste collegati a candidati perdenti è attribuito il residuo 40% dei seggi, purché queste liste o coalizioni abbiano superato lo sbarramento del 3%. Nel caso in cui il candidato sindaco abbia ottenuto oltre il 60% delle preferenze i consiglieri saranno ripartiti fra maggioranza e opposizione proporzionalmente ai voti espressi.
L’assegnazione dei posti da consigliere comunale alle liste segue un criterio proporzionale basato sul sistema del quoziente. Immaginate che ci siano da assegnare 6 seggi in consiglio alla coalizione che ha sostenuto il candidato eletto sindaco, la coalizione è fatta da 3 liste che hanno ricevuto 120 preferenze una, 50 la seconda e 40 la terza. Per assegnare i seggi si costruisce una tabella dividendo il totale dei voti per numeri crescenti come quella sotto:
A questo punto si assegnano i 6 seggi scegliendo le 6 caselle con il valore maggiore, quelle verdi qua sotto:
Quindi sono eletti i primi tre con più preferenze della lista A, e il più votato della lista B e della lista C.
Fra le liste o coalizioni di liste che hanno sostenuto candidati diversi e hanno superato la soglia del 3% si ripartiscono i posti in consiglio nello stesso modo. Il primo eletto è il candidato sindaco risultato non eletto, seguono i candidati consiglieri in ordine di preferenze raccolte.
Come si vota per il quartiere?
L’elezione del presidente di quartiere e del consiglio di quartiere sono distinte da quelle del comune. È quindi possibile che venga eletto un presidente di quartiere di una coalizione diversa rispetto a quella che sostiene sindaco vincente.
Le scheda che si usa è di colore verde e il sistema elettorale per il quartiere non prevede la possibilità di fare voto disgiunto.
Risulta eletto presidente di quartiere il candidato che abbia ottenuto il maggior numero di preferenze (non è previsto doppio turno così come avviene nei comuni con meno di 15000 abitanti).
I consiglieri di quartiere sono assegnati in modo proporzionale fra le liste come descritto nell’esempio sopra (al netto di un premio di maggioranza che garantisce al presidente di quartiere una maggioranza pari almeno al 60% dei seggi).
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