Abbiamo intervistato Chiara Costagli, neodottoressa in Economia dell’ambiente nell’ateneo di Ferrara con una tesi che parla anche della CER di Sesto.
Ecolò: Buongiorno, Chiara. Grazie per la tua disponibilità. Puoi spiegarci chi sei e come sei arrivata ad occuparti di transizione energetica nella tua tesi?
Chiara Costagli: Buongiorno, grazie a voi! Sono una dottoressa neolaureata alla magistrale in economia ambientale presso l’Università di Ferrara. Ho partecipato ad un programma a doppio titolo con l’università danese SDU (University of Southern Denmark), che nel corso del primo anno mi ha avvicinato molto allo studio delle energie rinnovabili. Per questo, come argomento della mia tesi magistrale, ho scelto un tema legato alla transizione energetica.
Ecolò: Partiamo dal concetto di Comunità Energetica Rinnovabile, se ne parla tanto, ma forse che cosa siano realmente le CER non è molto chiaro. Esiste una definizione precisa, “accademica”, del termine?
Chiara Costagli: La definizione più accreditata di CER è quella che viene utilizzata nella Direttiva (UE) 2001/2018. Secondo la legislazione europea, le CER sono entità giuridiche finalizzate alla promozione e condivisione di energia rinnovabile tra i propri membri (cittadini, piccole e medie imprese e autorità locali). Riducendo la dipendenza da combustibili fossili, queste entità in potenza apportano un triplice beneficio per le comunità: ambientale, economico e sociale. Data la loro capacità di coinvolgere direttamente gli individui, le CER rappresentano attori chiave nella transizione energetica.
Ecolò: Nella tua tesi parli di “cittadinanza energetica” cosa vuol dire?
Chiara Costagli: Con il termine “cittadinanza energetica” ci si riferisce ad una visione del pubblico caratterizzata da due elementi: la consapevolezza della propria responsabilità verso il cambiamento climatico, e la volontà di agire in questo senso. Si tratta di un concetto relativamente nuovo e in gran parte inesplorato, ma fondamentale per porre finalmente enfasi sulla dimensione sociale della transizione energetica.
Ecolò: nella tesi ti occupi anche di “giustizia energetica”, ci spieghi cosa significa?
Chiara Costagli: Certo, con “giustizia energetica” invece si intende l’equa distribuzione di costi e benefici nell’ambito della produzione e del consumo di energia. La giustizia energetica si articola in tre principi: giustizia procedurale (es. accesso all’informazione, all’adesione, ai processi decisionali…), giustizia distributiva (modalità di accesso a benefici e servizi) e giustizia riconoscitiva (consapevolezza riguardo vulnerabilità energetica e povertà energetica, coinvolgimento dei consumatori vulnerabili). In letteratura sia il concetto di giustizia energetica che quello di cittadinanza energetica sono stati approfonditi in relazione alle CER, e la domanda di ricerca della mia tesi ruota proprio intorno a questo: in che modo le CER possono influenzare cittadinanza e giustizia energetica.
Ecolò: come associazione siamo coinvolti nel progetto WEL per la promozione di welfare energetico solidale, ti sei imbattuta anche in progetti CERS nella tua ricerca?
Chiara Costagli: Ho letto di progetti CERS nati nel nostro paese ma non me ne sono occupata direttamente nel lavoro di tesi. Senz’altro il coinvolgimento a livello municipale da parte del progetto WEL ha aiutato il comune ad inquadrare gli obiettivi relativi al welfare locale e a poter costruire un’associazione, Energetica, volta anche alla lotta contro la povertà energetica. Come ribadito dall’assessora all’ambiente durante l’intervista, quando si parla ad esempio di povertà energetica il tema è sensibile e i dati sono molto delicati. Sicuramente il lavoro che è stato svolto con WEL ha avuto un impatto positivo sull’approccio del comune nella creazione di Energetica.
Ecolò: Hai menzionato “Energetica” come caso di studio. Perché hai scelto proprio questa CER?
Chiara Costagli: Ho scelto Energetica innanzitutto perché nasce all’interno del mio comune, Sesto Fiorentino. Si tratta di un progetto molto recente, la cui peculiarità è data proprio dalla presenza del comune tra i soci fondatori. Ho ritenuto che l’analisi di Energetica potesse rappresentare un buon punto di partenza per studiare il legame delle CER con i due concetti di cittadinanza energetica e giustizia energetica.
Ecolò: come sei venuta a conoscenza di Energetica? Esistono altre esperienze simili in Italia o all’estero?
Chiara Costagli: Ho appreso della nascita dell’associazione tramite i quotidiani. Poi mi sono mossa contattando il sindaco e l’assessora all’ambiente, in particolare chiedendo se fosse possibile, con il loro aiuto, portare questo caso studio come focus della mia tesi, e ho ricevuto subito una risposta positiva da parte dell’assessora Beatrice Corsi. All’estero esistono molte CER attive da tempo, per questo i contributi in letteratura che ho potuto analizzare si concentravano proprio su queste realtà; in Germania, ad esempio, le CER sono nell’ordine delle migliaia. In Italia attualmente ci sono circa 150 CER, un numero non esiguo ma che potrebbe essere più alto se gli ultimi anni non fossero stati caratterizzati da ritardi normativi e lunghi iter burocratici.
Ecolò: Come hai impostato lo studio di un tema così all’avanguardia e i cui sviluppi sono così recenti?
Chiara Costagli: Con il mio relatore abbiamo deciso di utilizzare il metodo della triangolazione dei dati, in modo da sviluppare una visione più completa possibile del tema. In particolare, le fonti utilizzate sono: la letteratura, un’intervista con l’assessora all’ambiente del comune e un questionario somministrato ai cittadini di Sesto Fiorentino. In questo modo è stato possibile applicare le definizioni teoriche alla pratica, e osservare come i risultati delle tre fonti si rinforzano a vicenda.
Ecolò: Quali sono stati i risultati del questionario rivolto ai cittadini?
Chiara Costagli: In generale i cittadini di Sesto Fiorentino hanno dimostrato grande consapevolezza verso il cambiamento climatico e volontà di partecipare attivamente alla transizione energetica. Il livello di cittadinanza energetica sembra alto all’interno del comune, e la presenza di una cittadinanza attiva e aperta al dialogo su questi temi è stata confermata anche dall’assessora. L’analisi statistica dei dati ha poi portato ad una correlazione positiva tra la partecipazione al progetto CER e la cittadinanza energetica; dunque, è stato possibile concludere che i due elementi si influenzano positivamente, in quella che è interpretabile come una sinergia.
Ecolò: Hai un consiglio per un’amministrazione che stia pensando di investire delle risorse per realizzare uno strumento di welfare energetico rinnovabile sul proprio territorio?
Chiara Costagli: Sicuramente un elemento importante è il coinvolgimento dei cittadini e la trasparenza relativa ai processi decisionali. E nel caso specifico di Energetica questi elementi sembrano non mancare. Il coinvolgimento è fondamentale per evitare che qualcuno rimanga escluso, in particolare chi desidera contribuire ma non dispone delle risorse necessarie. Giustizia energetica e giustizia sociale devono procedere di pari passo, poiché l’una non può esistere senza l’altra.
Un consiglio che mi sento di dare, soprattutto da giovane e universitaria, è quello di cercare di coinvolgere i giovani il più possibile. Questi ultimi non sono solitamente tra i principali stakeholder di progetti come questo, non essendo, nella maggior parte dei casi, coloro che pagano le bollette e valutano l’impatto energetico in termini pratici. Ma ritengo che appellarsi alla loro sensibilità nei confronti del cambiamento climatico possa essere una delle vie per dar voce in modo sempre più consistente alla società e ai singoli individui, nell’ambito di una transizione energetica condivisa e sostenibile.
Ecolò: Grazie Chiara. Ora che sei laureata che cosa ti aspetta? Rimarrai nel campo delle CER?
Chiara Costagli: Grazie a voi! Sicuramente cercherò di restare nel campo delle energie rinnovabili. Cercherò una posizione che riguardi da vicino la transizione energetica, idealmente un ruolo che per le sue mansioni possa coniugare l’aspetto tecnico ed economico con il fondamentale aspetto sociale della transizione.
Data di pubblicazione: 31 Ottobre 2024
Autore: Redazione