La bicicletta è il mezzo di trasporto su cui puntare per i prossimi cinque anni e sul quale gettare le basi per un futuro sostenibile.
La bici non è solo un mezzo di trasporto attivo, che fa bene all’ecosistema e alla salute di chi lo utilizza, è anche il sistema più rapido per raggiungere destinazioni entro il raggio di 5 km!
La distanza media degli spostamenti interni al comune, a differenza di quanto accade nelle città limitrofe di Firenze e Prato, è inferiore ai 5 km. I tragitti sono per la maggior parte pianeggianti e la rete di piste ciclabili protette è ormai piuttosto estesa.
Sesto Fiorentino ha perciò tutte le qualità per favorire una modalità di trasporto dolce come la bicicletta, destinata ad essere potenziata sul territorio della Piana con il progetto della SuperStrada Ciclabile FI-PO, infrastruttura che raggiungerà Sesto Fiorentino attraverso Via delle Due case fino alla pista su Via Pasolini, già collegata dalla attuale amministrazione al confine con il Comune di Firenze. La struttura della rete ciclabile prevede inoltre un ulteriore connessione con Firenze tramite il tratto che costeggia l’Aeroporto, attraversa il quartiere di Peretola e giunge infine al Ponte all’Indiano, cioè al Parco delle Cascine.
La principale rete ciclabile di Sesto, rappresentata in figura, è caratterizzata da un grande anello attorno al centro Storico che si interconnette alle direttrici su Viale dei Mille e Via Pasolini. La rete è così collegata a quella proveniente dal Comune di Firenze, unendo sul proprio percorso punti nevralgici del territorio come il Polo Scientifico, la futura sede del Liceo Scientifico Agnoletti ed i centri commerciali adiacenti.
La rete delle piste sul nostro territorio comunale
Si segnala che il Comune di Sesto Fiorentino ha partecipato al bando “Modalità per la progettazione degli interventi di riforestazione” con un progetto che prevede al suo interno la realizzazione di un nuovo tratto di pista ciclabile che, in caso di aggiudicazione, collegherebbe la stazione ferroviaria all’area industriale di Viale Togliatti, completando una nuova direttrice dell’anello.
Siamo di fronte ad una buona situazione di partenza, sia in merito alle azioni portate avanti dell’attuale amministrazione, sia da un punto di vista infrastrutturale. Nonostante ciò Ecoló per Sesto Fiorentino ha realizzato uno studio sulla potenziale mobilità ciclistica, analizzando il territorio e confrontandosi con altre associazioni, in particolare con SestoInBici, la sezione locale di FIAB Firenze Ciclabile. Sono stati individuati i seguenti punti di intervento e miglioramento della ciclabilità sestese:
- Connessione ciclabile fra il centro cittadino e i due quartieri del Neto e di Quinto. Nonostante il buono sviluppo della rete ciclabile attorno al centro storico devono ancora essere realizzate le connessioni con il Quartiere densamente abitato di Quinto, snodo fondamentale che contiene elementi attrattori come l’azienda Eli Lilly e la stazione ferroviaria di Castello.Sul lato occidentale della città manca un collegamento sicuro che colleghi il centro al Quartiere del Neto, anch’esso molto popolato e caratterizzato da elementi attrattori quali centri commerciali, oltre ad essere il tramite con i comuni di Campi Bisenzio e Calenzano.
- Connessioni con la superstrada ciclabile FI-PO: oltre a mantenere, se non potenziare, la connessione con Viale Pasolini passante per Viale dei Mille, è importante che si realizzi il collegamento con Castello, lato canile del Termine, qualora la superstrada ciclabile non lo prevedesse.
- Realizzazione di stalli di parcheggio delle bici nei centri di interesse: in particolare nel centro storico, presso le future fermate della tramvia, nei pressi della stazione ferroviaria. In quest’ultima prevederemmo la realizzazione di un parcheggio coperto, possibilmente con videosorveglianza, al fine di facilitare ed invogliare la multimodalità fra Bici e Treno.
- Inoltre, particolare fondamentale per rendere sicure e comode le piste ciclabili, dovrà essere sistemata la segnaletica dei percorsi esistenti, con particolare attenzione alle intersezioni. È importante intervenire per eliminare alcuni punti di frammentazione del tracciato evitando, dove possibile, la commistione di traffico pedonale e ciclabile sulla stessa pista. Andrebbe posta attenzione inoltre sulla progettazione a verde che possa prevedere la piantumazione di alberi lungo il tratto dal Padule a via dell’Osmannoro, rendendola così fruibile anche durante l’estate e contribuento ad aumentare la capacità di cattura di CO2 del territorio sestese.
- Si dovrà inoltre realizzare uno studio di fattibilità per il collegamento di Sesto con Campi Bisenzio passando per l’Osmannoro. Tale intervento, oltre a collegare i due comuni, servirebbe da asse ciclabile per tutti i lavoratori della zona industriale.
Favorire l’uso della bici non passa solo attraverso la creazione di piste dedicate. Una città in cui ci si possa muovere in sicurezza in bici e a piedi è anche una città dove le automobili non circolano in alcune zone, pedonalizzate, e circolano lentamente in altre. La realizzazione di “zone 30” è sicuramente un obiettivo a cui mirare anche per Sesto Fiorentino, prevedendo delle sperimentazioni già ad iniziare dai primi mesi della prossima consiliatura.
Infine l’arrivo della tramvia, che sembra ormai concretizzarsi, ridurrà notevolmente le dimensioni della sede stradale, tale impatto non dovrà provocare l’eliminazione di collegamenti ciclabili (Viale dei Mille) già oggi strategici per servire il Polo Scientifico, la zona industriale dell’Osmannoro ed il collegamento con Firenze tramite Peretola e le Cascine, oltre alla futura Superstrada Ciclabile FI-PO. Quest’ultima sarà fondamentale per incentiuvare gli spostamenti intercomunali in bicicletta fra Sesto e Firenze.
Ci sono infine azioni immateriali ma importanti che l’amministrazione si dovrà impegnare ad assumere. È importante che vi sia, all’interno dell’organico del Comune, una figura di riferimento formata sulla mobilità ciclistica, che possa favorire e coordinare gli interventi che verranno progettati nei prossimi cinque anni. L’esperienza di alcune città in Italia e all’estero, come quella di Nantes, mostrano come possa essere previsto un ufficio dedicato.
Un piccolo sforzo ulteriore dovrà essere fatto anche sul lato della comunicazione. Occorre tenere a mente che ogni auto che viene sostituita con una bici si traduce in una riduzione di costo per la comunità (meno incidenti, meno malattie, meno ingorghi). Per questo motivo occorrerà usare tutti i mezzi disponibili sia per la promozione dell’uso della bicicletta in ambito urbano, sia per la valorizzazione della infrastruttura creata. Possono essere interventi proficui l’apposizione di cartellonistica di segnalazione aggiuntiva, la condivisione di materiale informativo sul sito del Comune e la messa a punto di progetti con scuole, università, associazioni e imprese.