Non è un caso se gli alberi ci piacciono così tanto. Gli alberi sono sempre stati fonte di vita, protezione e progresso per la nostra specie. E anche nella transizione ecologica che dobbiamo affrontare gli alberi saranno nostri alleati. Assorbendo CO2 ci aiutano a frenare il riscaldamento globale, ma soprattutto sono nostri alleati nel renderci meno fragili di fronte alla crisi climatica in atto, mitigano le isole di calore, diminuiscono il rischio di smottamenti durante i fenomeni di precipitazioni estreme. E poi gli alberi sono l’habitat naturale di tanti animali, tutelano la biodiversità nelle nostre città e sono incredibilmente belli!
Per questo motivo il primo dei nostri cinque punti è dedicato agli alberi. Abbiamo deciso di lanciare uno slogan semplice e orecchiabile “10 alberi al giorno” ma questa formula merita di essere spiegata e approfondita. Di quali alberi parliamo? È importante non fermarsi a un mero conto degli alberi che riusciremo a far piantare nei prossimi cinque anni. Questo potrebbe indurci a piantare molti alberi giovani, magari sostituendone di più vecchi, malgrado godano di buona salute. Il nostro progetto di forestazione urbana dovrà invece partire da un monitoraggio attento del patrimonio arboreo presente sul territorio comunale, in particolare per quanto riguarda le zone urbane e periurbane. Questo monitoraggio dovrà essere pubblico: vogliamo che il Comune realizzi un open database dell’alto fusto consultabile da tutti i sestesi on-line. Questo metterà in grado il cittadino di verificare, per tutti gli alberi in zona urbana, l’età, la storia della manutenzione, gli interventi programmati e la classe di rischio.
È importante che la classe di rischio degli alberi sia conosciuta e che i cittadini possano segnalare situazione dubbie per evitare, in presenza di fenomeni estremi sempre più frequenti, situazioni come quella avvenuta a metà frebbraio in vicinanza dell’asilo Il Gatto e la Volpe.
Crediamo che le piante non pericolose, anche se vecchie, non vadano sostituite ma salvaguardate. Se è vero che le piante giovani sono molto attive nella cattura di CO2 è infatti anche vero che le dimensioni di una pianta adulta consentono maggiori servizi ecosistemici, che non si limitano, ma comprendono anche l’assorbimento e lo stoccaggio dell’anidride carbonica.
Il progetto che immaginiamo ha due obiettivi: la messa a dimora di alberi in tutta la città, ad iniziare dalle zone più spoglie in periferia che si trasformano in estate in terribili isole di calore (e sempre più lo faranno!). Ma anche la piantumazione di una vera e propria zona di bosco, fuori dalla città, come ad esempio attorno all’area Perfetti-Ricasoli.
La forestazione urbana di Sesto potrà comprendere anche progetti affascinanti come quelli della piantumazione sugli edifici in via di realizzazione a Prato all’interno del progetto Prato Urban Jungle. È affascinante vedere come si possa aumentare il verde anche senza necessariamente creare foreste urbane. Orti sui tetti, giardini verticali e tetti erbosi sono progetti interessanti che il Comune dovrebbe sperimentare nei prossimi cinque anni, anche sfruttando finanziamenti legati al PNRR.
Ma è importante sperimentare in modo oculato, tenendosi alla larga da progetti spettacolari che non hanno capacità di essere sostenibili nel lungo periodo o che necessitano di ingenti quantità di acqua ed energia per rimanere in vita. Qualcuno ha notato che fine ha fatto il giardino verticale de Le Murate a Firenze?
Lo sforzo per piantare oltre 15mila alberi in cinque anni dovrà essere grandioso. In termini di risorse e di capacità amministrativa. Stiamo parlando sicuramente del progetto più complesso che Sesto abbia realizzato negli ultimi decenni.
Ma ci sono alcuni accorgimenti necessari e non secondari alla realizzazione del nostro progetto di forestazione urbana:
- Preliminare a qualsiasi progetto è la disponibilità di personale in grado di accompagnare il Comune nella realizzazione del progetto di forestazione. Devono essere assolutamente assunti dipendenti specializzati nella cura del verde che scarseggiano a Sesto (siamo contenti che questa idea sia condivisa da tutta la coalizione che appoggia la rielezione di Falchi a sindaco!)
- Anche se il tempo è poco occorre rinunciare alla piantumazione di alberi quasi adulti (magari già alti 4-5 metri). Anche se l’effetto scenico è garantito queste piante hanno bisogna di molta acqua e molte cure per sopravvivere e hanno una velocità di accrescimento molto lenta. Sarebbe meglio puntare su piccole piante, meno costose in termini di denaro e cura, accettando di aspettare qualche anno prima di vedere un vero e proprio bosco crescere in città. Un intervento di questo tipo è realizzabile anche da privati con risorse proprie, magari con incentivi e supporto da parte dell’amministrazione, come già accaduto a Mollaia, nella Piana.
- Il coinvolgimento dei cittadini sarà essenziale per piantare tutti gli alberi che vogliamo mettere a dimora. Progetti virtuosi come ForestaMI e Piantiamolo a Milano e Calenzano, in cui amministrazione e cittadini collaborano alla piantumazione su terreni pubblici e di privati, devono ispirare l’azione anche della nostra amministrazione.
- Un nuovo metodo di appaltare la piantumazione che non guardi solo al minimo costo ma anche a aspetti importanti della sostenibilità di un progetto di forestazione come la provenienza delle piante e la modalità di smaltimento (se la legna viene bruciata la CO2 stoccata viene nuovamente rilasciata nell’aria!).
- L’utilizzo di specie autoctone e che si ammalano meno e necessitano di minor costi di cura nei primi anni ed hanno maggiori probabilità di sopravvivenza.
- Un progetto con le scuole: un piccolo laboratorio di forestazione urbana, creato in collaborazione con gli operatori del settore della Piana, che coinvolga le scuole e tutta la cittadinanza interessata. Un progetto di cura e conoscenza delle piante soprattutto quelle monumentali ultracentenarie presenti sul territorio. Le piante più ecologiche sono quelle che cresono nei dintorni di dove vengono messe a dimora!
- Infine un piccolo supplemento a correzione della legge del 2013 che impegna i comuni a piantare un albero per ogni nuovo nato… bella idea! Ma non è possibile conteggiare, come si fa oggi, anche gli alberi che si piantano in sostituzione di alberi abbattuti. Occorre che il Comune di Sesto Fiorentino si impegni a conteggiare come alberi piantati solo quelli che non ne sostituiscono di abbattuti.
Data di pubblicazione: 26 Settembre 2021
Autore: Redazione